Cronaca
16 Giugno 2016
L'assessore interviene in difesa della Municipale dopo l'episodio degli spacciatori che hanno 'scacciato' due vigilesse dai giardini del grattacielo

Modonesi: “Nessun vigile è scappato o ha smesso di fare il proprio dovere. Anzi”

di Mauro Alvoni | 4 min

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Assessore Modonesi

Assessore Modonesi

“Nessun vigile ieri è scappato. O ha smesso di fare il proprio dovere. Anzi”. Comincia così la lunga nota stampa (riportata come post anche su Facebook) in difesa della polizia municipale dell’assessore alla Sicurezza Urbana, Aldo Modonesi. Una difesa, quella di Modonesi, che segue all’episodio avvenuto martedì mattina nei giardini del grattacielo e riportato da estense.com, confermato dalla stessa comandante della Polizia municipale Laura Trentini.

Proprio Modonesi, nella nota, parla infatti di “spacciatori che reagiscono da un lato provando a intimidire Forze dell’Ordine e Polizia Municipale, circondandoli in gruppo come è successo ieri”. La difesa dell’assessore appare però forzata nell’affermare che quella delle due vigilesse non è stata una vera e propria fuga, in senso letterale, come in effetti viene specificato nell’articolo: le due agenti in divisa, infatti, si sono dovute allontanare per evitare che la situazione potesse ulteriormente “scaldarsi”. Se non una fuga, la potremmo definire “ritirata strategica”, più che giustificabile se si tiene conto – come sottolineato dalla stessa Trentini – della sproporzione fra i contendenti, due donne di fronte a un gruppo nutrito di persone non certo benintenzionate. Vigilesse che, in piena autonomia, hanno valutato che non fosse necessario richiedere rinforzi. Sul punto andrebbe però valutata la condotta degli aggressori: se può configurarsi come minaccia a pubblico ufficiale, allora il reato è perseguibile d’ufficio.

Del resto, come scrive Modonesi, quando si alza il livello di controllo e prevenzione, è normale scatenare reazioni più o meno intense: “Nel momento in cui si è deciso, Comune, Questura, Forze dell’Ordine, Prefettura, di aumentare il presidio nel quartiere Giardino; nel momento in cui si è deciso di intensificare i controlli interforze, anche con l’ausilio di unità cinofile; nel momento in cui la presenza costante delle pattuglie della Municipale nelle aree verdi ha spostato gli spacciatori; nel momento in cui abbiamo deciso con una specifica ordinanza di chiudere alle 21 gli esercizi di vicinato che, oltre a vendere generi alimentari, riempivano il quartiere di alcool; nel momento in cui è stato deciso di elevare il livello di controllo e di prevenzione è normale (a Ferrara, come ovunque) che ci siano reazioni da parte degli spacciatori che controlli, che infastidisci, ai quali provi a rendere più difficile il controllo del territorio”.

“Spacciatori – contionua l’assessore – che reagiscono da un lato provando a intimidire Forze dell’Ordine e Polizia Municipale, circondandoli in gruppo come è successo ieri e come (anche se nessuno se ne è accorto) è successo sempre ad agenti della nostra Municipale l’altro ieri quando gli chiedi i documenti, gli imponi di mantenere un comportamento corretto, li costringi a spostarsi e a restituire il territorio ai residenti. Agenti che non hanno avuto paura di affrontare gli spacciatori, che hanno fatto il loro dovere e che semplicemente, come era giusto che fosse, hanno chiamato doverosamente rinforzi una volta messi in difficoltà e intimiditi”.

Rinforzi che, lo ricordiamo, non sono invece stati chiesti per l’episodio di martedì mattina, come confermato del resto dalla comandante Laura Trentini da noi interpellata.

Prosegue Modonesi: “Spacciatori che reagiscono, dall’altro lato, litigando anche violentemente tra loro, così come è successo qualche giorno fa; un litigio nato dalla necessità di ripartirsi in maniera diversa il territorio, visto che adesso sul territorio c’è qualcuno che ti costringe costantemente a spostarti, a riorganizzarti, e, proprio perché ci sei disturba spacciatori e tossicodipendenti. Da sempre che delinque, chi spaccia, reagisce così, quando presidi costantemente il territorio. Intimidendo chi presidia. E provando a creare nuovi equilibri al proprio interno. E noi dobbiamo continuare a andare avanti come abbiamo deciso di fare, con un controllo capillare e costante del territorio. E solo così questa battaglia, che sarà lunga, si può vincere. Con l’aiuto di tutti, Forze dell’Ordine, Polizia Municipale, Istituzioni. E cittadini. Nessuno fugge. Anzi, continueremo a fare esserci con ancora maggiore costanza e presenza. E grazie ai nostri agenti, ai nostri vigili, che anche in questa occasione hanno dimostrato di esserci. Senza paura”.

Non sappiamo se riguardo all’assenza di paura da parte delle due vigilesse l’assessore abbia avuto conferme dalle stesse protagoniste, né se siano state identificate le persone che hanno minacciato i due pubblici ufficiali per procedere con la relativa denuncia, ma è certo che anche le forze dell’ordine debbano fare attenzione nel salvaguardare la propria incolumità personale valutando situazione per situazione. Anche questo significa fare il proprio dovere.

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